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La Chiesa di S. Tommaso Apostolo a Perteole

LA STORIA

La chiesa di Perteole è stata costruita negli anni tra il 1567 e il 1570 dal maestro muratore Pietro Grego essendo amministratori Giacomo di Iusto e Fortunato. Nel 1605 furono consacrati i due altari laterali, dedicati a S. Rocco e S. Giovanni Battista. Nell'anno 1769 la chiesa fu allungata ed allargata e portata a tre navate. Nel 1802 furono scolpite le statue di S. Tommaso e di S. Andrea Apostoli. Solo nel 1904 il tempio fu decorata con stucchi e pitture.

Al centro della navata di mezzo si trova una cripta, che raccoglie le ossa di quattro sacerdoti, parroci di Perteole. Il pavimento è a scacchiera di marmo bianco e nero, perché era territorio dei conti di Strassoldo, le sue colonne sono pure di marmo nero. Vi sono custodite delle opere molto importanti come le due pale di altare: una di Ignoto, datata verso la fine del XVI° secolo, raffigurante la Madonna della Cintura con S. Agostino e S. Sebastiano, l'altra è attribuita a Pomponio Sacante (1604) raffigurante la Trinità, la Madonna, S. Tommaso, S. Girolamo e S. Giovanni Battista.

Sopra la porta principale si trova un soppalco che fa da cantoria con un bellissimo organo del 1799. La struttura esterna, di stile barocco, si unisce armonicamente con il contesto della chiesa.

L'ORGANO DELLA CHIESA DI S. TOMMASO APOSTOLO

Lo strumento è particolarmente interessante perché è la prima opera del celebre organaro isontino Pietro Antonio Bossi. Sulla tavoletta posta sopra alla tastiera c'è la seguente scritta: "OPERA PRIMA DI PIETRO BOSSI PROFESSORE DI ORGANI IN GRADISCA, ANNO 1799".

Sopra il leggio c'è un'originale descrizione delle varie forme possibili per registrare con correttezza l'organo: "Metodo di registrare l'organo fatto da Pietro Bossi per la Parrocchiale di S. Tommaso di Perteole nell'anno 1799". Lo strumento è interessante sia per le gradevoli e chiare qualità timbriche sia per la buona fattura. Quest'opera è anche una valida testimonianza dell'arte organaria locale, con caratteristiche veneziane come appare dalla disposizione e dalla tecnica costruttiva. Nell'archivio storico comunale di Trieste sono conservati l'atto di collaudo, una dichiarazione di perfetta efficienza convalidata dai testimoni: Sebastiano Jonca, Matteo Moro, Pietro Rossini: "A nome di questo Comune, ricercato, io sottoscritto dal Comune di Perteole a provare l'Organo, lo trovai perfetto in tutte le sue parti. - Gradisca 25 aprile 1800 - Leonardo Mazzona".

L'organo è stato restaurato di recente dalla ditta “Zanin cav. Giuseppe e figlio” di Franz Zanin di Camino al Tagliamento nel 1990. Lo strumento è stato riportato alla sua originale fattura, rimuovendo le manomissioni posticce posteriori al 1799 sia nella parte tecnica sia nella parte fonica. Così è stato eseguito il restauro delle canne in legno, è stata fatta l'incollatura delle spaccature, sono state ricostruite le canne mancanti e sostituite quelle scadenti. L'organo funziona ora a motore elettrico, ma può funzionare anche con mantici azionati a mano. Le decorazioni esterne sono state rifatte con pitture in armonia con i colori della chiesa e con l'incollatura di foglie d'oro sui bassorilievi. L'inaugurazione dell'organo messo a nuovo dopo il restauro si è svolta con un grandioso concerto sabato 6 ottobre 1990.