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La Chiesa di San Biagio ad Alture

LA STORIA

L’epoca di costruzione dell'edificio attuale, dedicato a S. Biagio, risale al 1578, per opera dei maestri muratori Batista Aprut e Antonio Cos. Di stile tardo rinascimentale, semplice e luminosa, è dotata di due preziosi altari barocchi con intarsi marmorei policromi su cui sono poste le pale rappresentanti S. Martino e la deposizione della Vergine con a fianco S. Antonio da Padova. Nel 1784 la chiesa è stata completamente rimaneggiata con l'aggiunta di decorazioni barocche e opere in pietra d’Istria, fra cui gli scalini e la cornice della porta maggiore che sono stati offerti dalla contessa Teresa Antonini.

Probabilmente nella stessa epoca sono stati dipinti anche gli affreschi del soffitto, uno dei quali rappresenta l'Ascensione, della scuola del Tiepolo. Non è stato possibile verificarne esattamente l'anno di esecuzione né chi sia l'autore; si sa solo che sono stati restaurati nel 1884. Ma pare che per il Giubileo la chiesa stia per regalarci una parte della sua storia! Infatti nel corso dei restauri iniziati nel 1999 sono venuti alla luce sulle pareti laterali e lungo l'arco trionfale tre strati di affreschi di varie epoche. Sulla parete destra si intravede il foro di una finestra, dipinto con fregi dai colori vivaci. Anche se i dipinti sono in cattivo stato di conservazione, dai particolare si intuisce che i più antichi risalgono al IX°, X° secolo. L'artista che ha eseguito quelli più recenti ha lo stesso stile di quello che ha dipinto la cripta della basilica di Aquileia.

Una scoperta importante che conferma la tesi che la chiesa di Alture era la parrocchiale delle annesse di Saciletto e Perteole. Probabilmente venne semidistrutta durante l'incendio che subì tutto l'abitato nel 1339. La struttura originale, prima delle aggiunte barocche, rivela molte analogie con le chiese di S. Martino di Terzo e di S. Andrea a Perteole.

La chiesa custodisce le reliquie di S. Biagio, di S. Martino, di S. Francesco Saverio, di S. Caterina Vergine. Ai lati del presbiterio sono collocate le statue di S. Biagio e della Madonna (la statua venne acquistata nel 1926), che si portano in processione rispettivamente la prima domenica del mese di febbraio e la seconda del mese di maggio.

Sia il pavimento originale, in cotto, che l'acquasantiera in pietra ed i banchi intagliati sono stati sostituiti, per il desiderio di "modernità" nel 1957. L'area intorno all'edificio fino alla metà del secolo scorso era adibita a cimitero e sulla destra del viale d'ingresso c'era la loggia comunale (poi è passata a proprietà privata), che, dopo la soppressione delle Vicinie, divenne il luogo di ricovero notturno dei poveri senza tetto. Il soffitto si presenta con le tavelle dipinte in bianco e in rosso, e la pavimentazione originale in cocciopesto. La pila dell'acqua santa in pietra scolpita è stata venduta ad una famiglia di Aiello nel 1957 durante i lavori di restauro.